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Black Friday 2021: quattro idee di marketing in attesa del Venerdì Nero

Mancano esattamente due settimane all’arrivo del Black Friday, una delle ricorrenze più attese. Come ti ho accennato nel precedente articolo, il Venerdì Nero, nonostante provenga dagli Stati Uniti, è diventato ormai un appuntamento fisso anche in Italia, da oltre dieci anni.

Pianificazione e programmazione divengono alcune tra le parole chiave per agire in tempo e con criterio: non è infatti pensabile creare qualcosa all’ultimo minuto o ipotizzare di ottenere ottimi risultati con il minimo sforzo. Se per quest’anno ancora non hai pensato a nulla, non preoccuparti, l’articolo di oggi può comunque esserti d’aiuto.

Come comportarsi, dunque, per ottenere il massimo da questo evento? In che modo prepararsi per emergere tra la moltitudine di concorrenti?

 

  1. Campagne pubblicitarie mirate e anticipate

Scommetto che anche tu, non appena hai notato sul calendario la data del Black Friday, hai cominciato a guardarti intorno con un occhio più scaltro, più attento, o hai iniziato già a ricevere mail di offerte. Bene, è assolutamente naturale: questo avviene, talvolta, anche un mese e mezzo prima del fatidico giorno, e qual è il principale canale di ricerca? Google, of course.

Creare per tempo campagne pubblicitarie consente di raggiungere due obiettivi mirati:

  • Abbassare i costi in advertising. Qualora non lo sapessi, durante questo periodo, essendo parecchio elevata la concorrenza, i costi in pubblicità sono notevolmente più alti. Muovendosi per tempo si potranno attutire in buona parte.

 

  • Sarai in grado di analizzare e studiare il pubblico che ha interagito con i tuoi annunci tempo addietro, creando liste di remarketing prima del Black Friday.

 

  1. Accrescere la propria mailing list

Se non disponi di una lista di contatti potenzialmente interessati, allora è il caso di crearla; se, al contrario, ne possiedi già una, potenziarla sarà l’arma vincente. Una mailing list consente di creare offerte personalizzate per il target di riferimento, ma dietro ci dev’essere una strutturata e precisa attività di segmentazione.

Rivolgersi a tutti non è mai la scelta più adatta.

Come accrescere la lista dei destinatari?

  • Crea un modulo d’iscrizione facile, semplice ed essenziale. Un form idoneo dovrebbe contenere soltanto i campi dove inserire il nome e l’indirizzo mail del destinatario.
  • Renditi utile. Chiediti sempre il motivo per il quale dovrebbero lasciarti il loro contatto. In cambio della mail offri sempre qualcosa che possa aiutare il tuo interlocutore: potrebbe essere una guida su uno specifico argomento da scaricare, un e-book, un video tutorial, un template, un coupon, qualsiasi cosa riesca a catturare la sua attenzione.

 

Tieni presente che tutti noi siamo estremamente protettivi e cauti quando si tratta di lasciare i propri dati personali ma, nel momento in cui traiamo un beneficio, lo facciamo volentieri.

  • Utilizza moduli Pop-up. A discapito di quanto spesso si possa pensare, i moduli Pop-up, se usati nella maniera più efficace, consentono di ottenere ottimi risultati. Dovrebbero essere intanto piacevoli esteticamente e avere un valore aggiunto: anche in questo caso, per ricevere l’indirizzo mail, pensa a donare qualcosa all’utente. Attenzione alla loro costruzione, devono essere utili e coerenti con le necessità del tuo target.

Black Friday 2021   3. Creare o ottimizzare una Landing Page

Una landing page non è altro che una pagina di atterraggio cui il visitatore accede dopo aver cliccato su un link o una pubblicità. Idearla offre diversi vantaggi:

  • Permette di spiegare in maniera più accurata un argomento specifico o un’informazione su un prodotto o servizio.
  • Aiuta a posizionarti bene sui motori di ricerca.

È uno degli elementi cardine di qualsiasi attività online, in quanto consente di trasformare quelli che sono semplici utenti in possibili clienti.

 

  4. Mostra in anteprima delle offerte

Si tratta senza dubbio di una delle strategie di marketing più adatte ma, come sempre, dev’essere pensata con etica e rispetto nei confronti dell’utenza.

Un’idea, infatti, potrebbe essere quella di mostrare in anteprima e in anticipo i prodotti o i servizi oggetto dell’offerta di quel giorno. Come? Attraverso video, grafiche accattivanti, mail esclusive. In tal modo stimolerai un bisogno, una necessità, un desiderio che non aveva preso in considerazione.

Black Friday 2021

 

Per creare una buona strategia di marketing per il Black Friday, come descritto all’inizio, è bene muoversi in anticipo o rivolgersi ad un professionista. Non hai ancora ideato nulla? Non c’è problema, possiamo creare ugualmente qualcosa insieme.

Come? Contattami su giovannafusco@ramitalia.it , sarò felice di ascoltarti e suggerirti le migliori modalità di crescita.

 

Giovanna Fusco
Consulente Marketing e Comunicazione
giovannafusco@ramitalia.it

 

 

 

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M’ama, non m’ama – Innamorarsi di un brand

Conoscete la formula inglese “fall in love”? (Letteralmente “cadere in amore”)

Credo non esista modo migliore per descrivere un sentimento così forte e travolgente. Vi siete mai chiesti se sia realmente possibile innamorarsi che so.. di un brand?!
Eh già, oggi parliamo di Lovemarks.

Cosa sono i Lovemarks?

Sono letteralmente il futuro del branding.
In poche parole, è un concetto di marketing focalizzato su una nuova idea di interpretazione del brand, ovvero, una serie di attività che hanno come finalità ultima quella di generare la tanto desiderata loyalty.

Kevin Roberts, CEO dell’agenzia pubblicitaria Saatchi&Saatchi, lo afferma nel suo libro intitolato “Lovemarks, the future beyond brand”

Brands are running out of juice. (I brand sono a corto di succo)

Capita soprattutto ai grandi nomi, quelli che nel corso del tempo sono riusciti a creare uno status symbol offrendo un prodotto valido sul mercato. Tutto d’un tratto, si ritrovano a corto di stimoli e prospettive.
L’unica soluzione per riaccendere la scintilla è ritornare alle origini.
All’amore.

L’affetto, il senso di appartenenza, le relazioni, ma soprattutto il legame emozionale sono determinanti per ottenere un livello di fidelizzazione non solo razionale, ma sentimentale.
Sapevi che riuscire ad entrare in connessione con i propri clienti facendo leva sull’empatia, rende una strategia di marketing vincente?

Leggi il mio articolo Comunicazione e Marketing – L’arte di saper emozionare!

Il filtro d’amore

Ma come nasce il colpo di fulmine tra cliente e brand?
Capiamolo insieme attraverso l’autore Kevin Roberts che nel suo libro, fa riferimento a tre fattori
fondamentali:
• Mistero – Il potere dello storytelling, grandi racconti, icone, sogni, ispirazioni.
• Sensualità – I cinque sensi sono la strada più semplice per arrivare alle emozioni
• Intimità – Legame, empatia, coinvolgimento. Sono tutti collanti che uniscono e rafforzano una relazione, creando una vicinanza emotiva simile a quella, appunto, dell’innamoramento.
Un mix di ingredienti che, se ben bilanciati, danno vita ad un vero e proprio filtro d’amore.

I brand che sono già Lovemarks

Esistono grandi brand che possiamo tranquillamente definire Lovemarks, questo perché clienti,
consumatori e ammiratori ne sono follemente innamorati.

Vi ricordate gli anni cinquanta?

Io sfortunatamente no, però grazie a Vespa possiamo riviverli. Un Lovemarks tutto italiano, grazie al quale
sembra di entrare a far parte del passato o della storia di tutti noi. Anche quella di chi, come me, non era
ancora nato!
Ma analizziamolo nel dettaglio: Lo storytelling di questo Lovemarks è il racconto del vissuto delle nostre
famiglie, di un’epoca e i suoi valori, delle nostre storie. Un brand di cui innamorarsi totalmente!

Se ti serve una mano per migliorare il tuo branding, contattami a questo numero: +39 349 6425458 o mandami un’email a manuelacerulo@ramitalia.it.

Manuela Cerulo

 

Manuela Cerulo

Graphic Designer

Il valore delle domande al colloquio di selezione

Il 57% dei recruiter delle P.&M.I. affermano di avere difficoltà nel valutare le soft skills dei candidati in modo accurato.

Proprio per questa ragione, ho deciso di focalizzarmi sulle cosiddette Domande Comportamentali, perché non solo sono un ottimo metodo per individuare i candidati che riusciranno ad eccellere in fase di selezione, ma ti permette di avere a portata di mano un elenco di domande già pronte, il che può farti risparmiare tempo e aiutarti a strutturare le interviste da rendere imparziale il processo di selezione.

Ma quali sono queste famose Domande Comportamentali?

Ecco le 6 principali soft skills che rivelano il potenziale dei candidati:

1) ADATTABILITÀ : I candidati che sanno adattarsi hanno più probabilità di ottenere buoni risultati quando le priorità cambiano o si incontrano ostacoli, perché sono già capaci di modificare il loro approccio in  modo strategico.

Ma come faccio  a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

  • Mi parli di una volta in cui le è stato chiesto di  fare qualcosa che non  aveva mai fatto prima.  Come ha reagito? Che cos’ha imparato?

Con questa domanda noterai l’entusiasmo o meno del candidato per le nuove sfide e disponibilità a lasciare la zona di comfort, sapendo di poter imparare qualcosa di utile dalla nuova esperienza.

2) APPORTO CULTURALE: segnala il potenziale per contribuire positivamente in azienda, un candidato che non solo si allinea ai valori e alla mission dell’azienda ma addirittura li arricchisce, con le sue idee e punti di vista.

Ma come faccio a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

  • Qual è la cosa più interessante di lei che non compare sul suo curriculum?

Con questa domanda si evidenzia una tipologia di candidato in grado di apportare quel quid in più all’azienda, anche se non perfettamente correlato al suo ruolo specifico.

3) COLLABORAZIONE: valutare le capacità di collaborazione del candidato, può aiutarti a trovare una persona che avrà ottimi risultati e che saprà anche contribuire a quello degli altri.

Ma come faccio  a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

  – Mi faccia un esempio  di quando ha dovuto lavorare con qualcuno  con cui non era facile andare d’accordo. Come ha gestito le interazioni con questa persona?

Con questa domanda si analizza se il candidato è propenso a vedere le cose dalla prospettiva dell’altro, se riesce a identificare le cause della tensione e se riesce trovare soluzioni per migliorare il rapporto.

4) LEADERSHIP: Indipendentemente dal ruolo o dal grado di anzianità del ruolo, è sempre utile  valutare anche le capacità di leadership del candidato. Perché non si sa mai: magari la persona che assumi oggi  diventerà ne diventerà Socio in futuro.

Ma come faccio  a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

Mi parli della decisione più difficile che ha dovuto prendere negli  ultimi sei mesi.

Con questa domanda si analizza se il candidato è una persona che sa chiedere consigli quando serve, ma non ha paura di prendere la decisione finale.

5)POTENZIALE DI CRESCITA: Assumi persone con potenziale di crescita, così il ruolo crescerà insieme a loro, in questo modo avrai collaboratori più motivati e leali e più propensi a restare a lungo in azienda.

Ma come faccio  a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

Cosa la motiverebbe a cambiare ruolo?

Con questa domanda si analizza se al candidato interessano le opportunità di crescita piuttosto che i benefici immediati.

6)PRIORITÀ : I candidati che sanno definire le priorità possono destreggiarsi fra più mansioni e sono quelli che commettono meno errori o vanno meno in tilt, sotto pressione.

Ma come faccio  a capire se il candidato possiede questa abilità? Ponigli questa seguente domanda:

  • Mi racconti di una volta in cui ha dovuto destreggiarsi tra più progetti Come ha organizzato  il suo tempo? Qual è stato il risultato?

Con questa domanda comprendi come il candidato organizza e pianifica il tempo e se riesce a rispettare le scadenze.

 

Non avere paura di personalizzare le domande del colloquio, solo in questo modo riuscirai a scoprire il vero potenziale dei candidati e dare loro un’occasione per brillare.

 

Karina Tardino

Student Coach & Marketing Consultant

Come rendere un sito web performante

Come rendere un sito web performante

Come rendere un sito web performante? informazioni utili

Il primo obiettivo di chiunque possieda un sito web sia che si tratti del proprietario della pagina, sia del webmaster della stessa è che il traffico verso il proprio indirizzo sia sempre elevato, insomma, che la pagina, o la piattaforma, sia estremamente frequentata.

Per fare in modo che il pubblico finisca sulla propria pagina, e possibilmente che ci resti il più a lungo possibile, sono necessari accorgimenti da parte di una persona che conosca gli aspetti tecnici.

Rendere un sito web performante: SEO Search Engine Optimization

Il primo fattore da prendere in considerazione è la SEO, acronimo inglese per Search Engine Optimization, vale a dire ottimizzazione per i motori di ricerca.

In pratica si tratta di riuscire ad ottenere due aspetti fondamentali:

  • Essere visibili sui motori per fare in modo che il sito venga trovato quando gli utenti digitano una ricerca. Ma altrettanto importante è il posizionamento del sito nei risultati di ricerca. È facile intuire che comparire tra i primi risultati è un conto, finire invece nelle ultime posizioni della classifica Google, in un contesto sempre più competitivo come quello della rete, vuol dire non avere la possibilità di essere trovati.

Attraverso le strategie e tecniche SEO, è possibile non solo posizionarsi tra i primi risultati sulle pagine di ricerca, ma essere visibili quando gli utenti effettuano ricerche online e più praticamente quando gli utenti hanno di te e del tuo seervizio o prodotto.

Velocità di caricamento di un sito

Altro aspetto molto importante nella costruzione di un sito web che sia performante è la velocità di caricamento delle pagine, la home page in particolare.

Esistono molte statistiche al riguardo, ed ormai tutte sono concordi nel ritenere che tempi di caricamento superiori ai 10 secondi dimezzano la possibilità che l’utente permanga sulla pagina, soprattutto se la navigazione avviene da cellulare. Evitare immagini, o almeno comprimerle, è uno dei tanti accorgimenti da applicare quando si tratta di rendere più veloce il proprio sito.

Online è importante che gli utenti vengano sempre stimolati e attratti durante le loro ricerche, quindi il tempo di caricamento ma così come i contenuti presenti sui siti web, devono rispecchiare in modo consono, le ricerche effettuate.

Ti consiglio GTMetrix per vedere la velocità di caricamento del tuo sito web.

Accorgimenti generali

Di una certa importanza è sicuramente limitare al minimo i reindirizzamenti, che rallentano il raggiungimento della pagina. Da non dimenticare poi l’accortezza di rimuovere con regolarità i contenuti errati, ed evitare un uso smodato di plug-in.

Infine, altro piccolo accorgimento consiste nel ridurre le informazioni che saranno raccolte nei cookies.

L’ottimizzazione di un sito web, non è un procedimento esattamente alla portata dell’utente medio, che naviga tra le pagine ma ignora normalmente cosa sia un codice sorgente. 

Se hai bisogno di una mano per rendere il tuo sito visibile online contattami +39 3452283518 oppure mandami un’email a micaelagenito@ramitalia.it sarò lieta di aiutarti. 

 

Micaela Genito

Digital Strategist & seo specialist

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Trucchi e strategie per il venerdì più famoso dell’anno, il Black Friday

Nonostante sia “Black”, questo venerdì è uno dei più attesi da tutti noi.

Il Black Friday, ricorrenza tutta americana, nasce nel 1924 ad opera dei grandi magazzini Macy’s per dare ufficialmente inizio allo shopping natalizio, successivamente al Thanksgiving, il giorno del Ringraziamento.  

Perché proprio “black”?

Tra le tante ipotesi sull’origine del termine una delle più accreditate riguarda un aneddoto: un tempo i registri contabili dei commercianti si compilavano a penna; l’inchiostro rosso era riferito ai conti in perdita; il nero ai conti in attivo. Così, nel venerdì successivo al Thanksgiving, grazie agli sconti e promozioni applicate, che aumentavano le vendite, i conti finivano sempre in nero. Per tale motivo una ricorrenza simile indicherebbe un giorno di profitti importanti per tutte le attività.

Oggigiorno, con l’evoluzione del digitale e delle nuove tecnologie, i potenziali clienti ricercano offerte non solo nei negozi fisici, ma anche online e, questo, per una serie di ragioni:

Immediatezza degli acquisti. Con un click è possibile scegliere, valutare e comprare un prodotto o un servizio.

Risparmio e convenienza, in quanto spesso online si trovano offerte più vantaggiose.

Feedback degli utenti. Grazie alle recensioni gli acquisti avvengono sicuramente in maniera più consapevole.

Durante il Black Friday, in cui tutto ciò è maggiormente realizzato, le attività fanno leva sui cosiddetti bias cognitivi: ancora una volta a dettare le scelte dei potenziali clienti sono le emozioni e il Neuromarketing ci aiuta a comprendere i meccanismi che creano offerte personalizzate.

Hai mai sentito parlare di F.O.M.O?

È l’acronimo di Fear Of Missing Out, la paura di perdere qualcosa, anche sul web. Pensiamo alle offerte a tempo con countdown proposte da Amazon, ad esempio, o alla frase “soltanto altri 5 pezzi disponibili sul nostro sito”. L’obiettivo è invitare l’utente a compiere determinate azioni prima di altri.

Ma c’è qualcosa in più… Grazie agli studi sul Neuromarketing oggi sappiamo che, quando siamo in procinto di acquistare qualcosa di particolarmente dispendioso, si attivano determinati centri di dolore all’interno del nostro cervello; nonostante questo, però, a prevalere è sempre il cervello emotivo. Esiste, difatti, una sezione particolare detta “sistema della ricompensa”, che interviene in qualsiasi processo legato alla motivazione e, dinanzi a prodotti nuovi e piacevoli, riceve una dose rilevante di dopamina, causando euforia e piacere.

Black Friday

Online funziona esattamente allo stesso modo: vediamo insieme qualche suggerimento per non trovarsi impreparati.

  • Pianifica le offerte in anticipo: per agevolarti potresti preparare un file Excel in cui inserire tutte le offerte in programma, i prodotti selezionati e la data di inizio dell’offerta.
  • Sia nei giorni precedenti al Black Friday che durante il giorno stesso invia una o più e-mail (no spam), per ricordare ai clienti acquisiti che nel tuo store ci saranno ottimi sconti.
  • Utilizza form e chat online per essere in contatto con i clienti e risolvere eventuali loro problemi.
  • Crea un senso di urgenza attraverso coupon e sconti, da promuovere chiaramente sul sito e sui tuoi canali social.

Ora non ti resta che attendere il 26 novembre e pensare, nel frattempo, alla strategia che ritieni più adatta al tuo brand.

giovanna fusco

 

Giovanna Fusco
Consulente Marketing e Comunicazione
giovannafusco@ramitalia.it

Colloquio e Motivazione

Colloquio e Motivazione

Una delle notizie che negli ultimi giorni sta occupando le prime pagine dei giornali riguarda il numero sempre più elevato di lavoratori che si sta licenziando. La pandemia infatti, soprattutto nell’ultimo periodo, ha portato le persone a rivalutare le proprie priorità sia rispetto alla vita privata che lavorativa. Tutto ciò sottolinea la necessità di rivedere il processo di intervista durante la fase di selezione per  assicurarsi che i candidati trovino nell’azienda ciò che stanno cercando e che quell’offerta rispecchi l’opportunità desiderata.

È necessario dunque porre le giuste domande che valutino le ragioni per cui i soggetti cambiano lavoro, le loro aspettative e le loro motivazioni .

La motivazione delle persone infatti rappresenta uno degli oggetti di indagine più importanti nella fase di colloquio, soprattutto a fronte della maggiore consapevolezza dell’importanza strategica che le risorse umane rivestono all’interno dell’organizzazione. L’attenzione quindi deve essere rivolta al fattore umano caratterizzato da emozioni e sentimenti, da bisogni psicologici e sociali che, se risultano soddisfatti, incrementano la performance individuale e generano un maggiore sviluppo organizzativo. La motivazione può essere definita come un insieme di forze psicologiche che caratterizzano l’individuo, tra cui aspettative, valori, abilità, attitudini, che è alla base di ogni comportamento umano e che spinge l’individuo a compiere un’azione per raggiungere un determinato obiettivo. La motivazione infatti influenza il comportamento ed il comportamento rappresenta il punto di arrivo del processo motivazionale che può essere valutato attraverso strumenti di misurazione della performance.

IL COLLOQUIO DI SELEZIONE

Tra le diverse fasi della selezione il colloquio è senz’altro la parte più importante. Esso può essere definito come uno scambio di informazioni tra azienda e candidato allo scopo di raccogliere dati necessari ad entrambi.  È un momento di valutazione reciproca che mette a confronto due modi diversi di pensare, quello del candidato e quello del selezionatore. In questa fase, le domande rappresentano la tecnica più importante per favorire il processo di comunicazione tra i soggetti. Una domanda, se posta correttamente, consente al selezionatore di raccogliere dati rilevanti e al candidato di acquisire informazioni sull’azienda, sulle mansioni da svolgere, sull’ambiente di lavoro.

FINALITA’ DEL COLLOQUIO

Lo scopo del colloquio dunque è quello di conoscere l’utente, confrontare le caratteristiche del candidato con il profilo richiesto, definire la sua attuale situazione lavorativa, identificare le prospettive di sviluppo, valutare la motivazione al ruolo ed il suo interesse verso l’azienda e scegliere la persona più adatta a ricoprire quella determinata posizione professionale. 

IL COLLOQUIO MOTIVAZIONALE

Una delle tecniche di intervista che permette di esaminare gli aspetti legati alla motivazione del candidato è il colloquio motivazionale o anche chiamato colloquio attitudinale. Attraverso tale strumento è possibile cogliere i reali interessi, bisogni, passioni del candidato ed esplorare quelle aree dove egli riesce ad esprimere il meglio di sé.  

Il colloquio motivazionale consente dunque di:

  • valutare l’effettiva congruenza tra l’aspetto motivazionale del candidato e quello dell’azienda;
  • delineare un piano di crescita della risorsa in linea con le sue spinte motivazionali e con i suoi valori;
  • comprendere le aspirazioni e motivazioni del soggetto che lo spingono a credere in ciò che fa.

Durante questo tipo di colloquio vengono poste delle domande che mirano ad indagare delle aree più personali del candidato e che permettono di capire il reale interesse verso quel lavoro. Tra le domande maggiormente utilizzate vi sono: “Cosa si aspetta dall’azienda? “; “Cosa le piace o non le piace del suo lavoro?”; “In passato da cosa è stato motivato o demotivato?”.

L’obiettivo è quello di scegliere la persona realmente motivata ad entrare a far parte di quell’azienda, che possa aggiungere valore al know how aziendale e che abbia una profonda passione per il suo ruolo e per l’ambiente che lo circonda.

Alla luce di tutto ciò, considerata  la situazione che si sta verificando in questo periodo, non si può non sottolineare l’importanza di attivare programmi per lo sviluppo della motivazione. La realizzazione di sistemi motivazionali sottende un’attenzione particolare a quei fattori che influenzano la motivazione delle persone nelle organizzazioni e che dunque potrebbero decrementare i casi di dimissioni volontarie.

Il presupposto di base è che senza motivazione le competenze potrebbero non essere sufficienti.

Sei alla ricerca di nuove persone da inserire nella tua azienda? Contattami al numero 3498832189 oppure inviami un’email a fabianamancini@ramitalia.it e sarò lieta di aiutarti a selezionare la persona giusta.

 

 

Fabiana Mancini 

Consulente Risorse Umane

quanto sei smart

E tu quanto sei SMART?

Dal prodotto funzionale al prodotto multifunzionale è un attimo, oggi ti racconto la storia di chi è andato a scegliere delle belle lampade ed ha comprato lampadine.

Ricordo da piccola come tutto era più facile. Ogni cosa aveva una chiara funzione e solo quella, ogni oggetto, ogni giocattolo serviva per fare una sola cosa, unica dimensione libera era la fantasia.

Oggi non è più così, la digitalizzazione porta ad un repentino cambio di rotta nella preferenza sul mercato, i prodotti passano da funzionali a multifunzionali.

Capita a te, capita a me, capita a noi che nello scegliere un prodotto l’attenzione si ponga non su quello per cui è stato costruito ma su quanto esso riesca a connettersi attivamente con i nostri bisogni e su quanto contribuisca al benessere personale e collettivo.

Ma torniamo alle lampadine!

L’altro giorno ero con un cliente a scegliere lampade per la sua nuova casa. Dopo un fugace e tradizionale approccio alla scelta estetica, ecco che ci viene presentata la lampadina intelligente. Una semplice e normalissima  (all’apparenza) lampadina capace di rispondere ai nostri comandi vocali, unica necessità disporre in casa dispositivi quali  Google HomeApple HomeKit e Amazon Alexa. Chi non ne possiede?

Nessun particolare impianto elettrico, nessun filo, semplicemente un dispositivo e la nostra voce ed ecco che possiamo (banalmente) accendere e spegnere la lampadina, ma anche regolare la luminosità in funzione della luce ambiente così da risparmiare energia ed anche regolarne il gradiente luminoso, da caldo a freddo in base a cosa stiamo per fare, così da migliorare il nostro  benessere e quindi le nostre performances…e tutto con una semplice lampadina.

Non senza meraviglia, siam passati dalla scelta estetica delle lampade alla condizione di preferenza della lampadina.

Ecco cosa genera l’innovazione digitale, questo invisibile, intangibile ma potente sistema di interconnessione capace di rimettere l’uomo e l’ambiente a cui è indissolubilmente legato al centro, senza compromessi ne condizioni.

Ora ditemi, come potremmo preferire l’icona all’oggetto, la lampada di design alla lampadina?

Soffermiamoci anche su un altro aspetto, sta andando in soffitta anche il costa poco, vale poco, essendo la multifunzione legata alla capacità di munire intelligenza artificiale al prodotto; il valore aggiunto non è nell’oggetto ma nella capacità di pensarlo smart. La Lampada di design costa più della lampadina smart.

Che tu fornisca un prodotto o un servizio è questo il vantaggio competitivo su cui devi investire, la tua offerta deve essere RINNOVATA , migliorativa la vita dell’acquirente e della collettività.

Al prossimo articolo, in cui vi anticipo parleremo di errori da non commette. 

Dai insieme sarà più facile preparaci alla navigazione di nuovi mari.

 

Marisa Massaro
Architetto e Brand Manager

marisamassaro@ramitalia.it
338 4740981

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Da bordo campo è tutto, linea all’EXE

“La ragione è asservita all’emozione. La prima spiega i fatti, la seconda li determina.”

E quanto ci siamo emozionati noi nel riprendere a fare eventi in presenza. Lo sentiamo ripetere da 20 lunghi mesi “il covid ci ha cambiato, ha cambiato il nostro modo di essere sociali, a tratti ci ha imbruttiti nel rapporto con il prossimo…”, ma io credo che abbia creato anche l’attesa!

L’attesa per il ritorno ad una vita sociale normale, l’attesa del ritrovarsi finalmente (…e sembra strano dirlo) a fare riunioni in presenza. Basta con Zoom, Zoho e Google Meet …con i webinar impersonali davanti ad un pc e la continua ricerca di una chiacchierata umana.

E proprio per il desiderio di ripartire e dare uno strattone alla spessa coperta di paura che ci ha tutti coperti e bloccati dal frequentare o organizzare eventi in presenza, che noi di Ram Consulting abbiamo deciso di giocarcela tutta …di nuovo …con la Grande Sfida.

La Grande Sfida è l’evento (gratuito) Ram per eccellenza; quello per cui lavoriamo mesi e  mesi e che riproponiamo, con formule diverse, ogni anno. È un modo per urlare al mercato e a noi stessi “Ci sono! Sono pronto, sono carico, riparto alla grande!”.

E lo abbiamo fatto sul serio …ovviamente rispettando tutte le norme anti-covid.

Come vestire questa volta la Grande Sfida? – è la prima domanda che ci siamo posti una volta presa la decisione.

Data la situazione non possiamo riproporre la modalità evento unico come quello fatto a Vietri (dove per la precisione abbiamo accolto più di 100 persone in aula) …ora sarebbe impossibile. E allora perché non farlo itinerante? Portiamo noi l’evento a casa loro. AGGIUDICATO!

E così è partita la macchina de La Grande Sfida in tour, che ci ha visto far tappa in ben 5 città a partire da Benevento e per terminare a Bari. Un’emozione incredibile quella di pianificare, organizzare, gestire e contemporaneamente impazzire per un evento e poi arrivare in aula e vedere così tanta partecipazione ed entusiasmo da parte di tutte quelle 200 persone che hanno preso parte alla nostra formazione in presenza.

E noi cosa abbiamo fatto per ringraziarli della fiducia concessaci? Li abbiamo portati direttamente sul campo da gioco. Gli abbiamo fatto vedere una partita incredibile con 11 campioni convocati per la competizione più bella: quella della ripartenza!

Perché in un mercato fortemente cambiato e che ha subìto una forte accelerata, soprattutto negli ultimi 2 anni, è importante non restare indietro. I forti cambiamenti sono stati determinati da diversi fattori quali: il mercato stesso, la tecnologia e la digitalizzazione (pensate solo a come si è virati sempre più verso gli e-commerce e gli acquisti online) ma, soprattutto, il cambiamento maggiore lo ha avuto il consumatore, protagonista sempre più attivo nella fase di acquisto.

Come ci approcciamo, allora, a questa partita?

Schierando, da bravi allenatori, 11 campioni che fanno leva su elementi importanti come:

  • l’innovazione nelle strategie di business rivolte alla crescita; integrazione tra processi e strumenti di pianificazione e controllo per “allineare” l’operatività alla visione di lungo periodo;
  • seguire i processi di digitalizzazione che sono in costante evoluzione
  • la formazione, l’unico elemento che consente l’upgrade necessario ad uscire dalla propria zona di comfort e uscire dal proprio “micromondo” aziendale

Sai qual è il 1^ giocatore che devi mettere in campo?

SEI TU.

Ma ora ci attende una nuova, bellissima, entusiasmante grande sfida, quella del EXE BUSINESS SCHOOL, la prima business school indipendente del Sud Italia! Perché se sfida chiama …Ram Consulting risponde!

Un Master Professionali a vari livelli e con tre percorsi formativi differenti:

  • Excellent, per studenti e collaboratori aziendali
  • Executive, per lo sviluppo della Leadership del Middle Management
  • Expertise, per l’implementazione del Know-how dell’Imprenditore 4.0

Il manager del futuro sarà una figura exe, proprio come l’estensione del file che contiene tutti i dati e le risorse per eseguire il programma. Una semplice sigla, eppure così preziosa perché in grado di eseguire anche le strutture più complesse.

Proprio questo dovrà diventare il manager della Business School, la tessera più preziosa del mosaico aziendale per comprendere, governare, comunicare, guidare e anticipare le tendenze del mercato.

Le grandi sfide non finiscono mai, l’importante è come ci approcciamo ad esse!

Il nostro compito oltre a informare è: stupire!  

Per cui Stay tuned.

Se vuoi conoscere il tuo “clima” aziendale CLICCA QUI  e compila un’analisi.

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

IO SONO IL VALORE AGGIUNTO

IO SONO IL VALORE AGGIUNTO! …MA POI è REALMENTE COSI?

Ti sei mai chiesto quali fattori spingono le persone a lavorare per una determinata azienda piuttosto che per un’altra?

Oppure quali fattori spingono il cliente a scegliere il servizio della tua azienda o quello dei tuoi concorrenti?

Sicuramente avrà grande importanza la percezione che si ha dell’azienda stessa, la possibilità di vivere un sogno (vale sia per il cliente che per un collaboratore) …ma ciò che davvero conta è solo una cosa: il fattore umano!

Imprenditori lo si è, lo si diventa o lo si capisce lungo un cammino intrapreso e lungo questa strada bisogna sempre chiedersi: quale apporto diamo alle persone con le quali siamo in contatto? Ai miei collaboratori? Chi ha cambiato in meglio la propria vita grazie ad un nostro, anche piccolo, contributo?

Spesso cerchiamo di dare un significato all’espressione “creare valore in un’azienda”. E lo leggiamo ovunque: social, libri di marketing, articoli di riviste specializzate, lo ascoltiamo ai webinar o ai corsi di formazione. 

Ma cosa significa?

Cosa distingue un’azienda che crea valore da una che non lo crea? Come approccia il proprio mercato l’una e come lo fa l’altra?

Nella mia esperienza di consulenza svolta in diversi e svariati settori da ormai diversi anni, mi sono imbattuta in aziende di ogni tipo e in imprenditori di ogni livello. Ho capito con certezza una cosa: il valore diffuso non esiste.
Per ognuno il valore equivale al proprio valore personale.

Ed è qualcosa di singolare, di unico, il più delle volte non adattabile ad altre realtà.

Il valore di un’azienda si misura perciò con l’idea di quell’imprenditore e di quei manager che hanno come riferimento del proprio agire quotidiano, nell’approccio con gli altri, nella propria modalità d’intendere i rapporti umani dentro quel mondo, un valore umano.

Dove per valore si intende qualcosa di assoluto, il valore dei rapporti, il valore di ciò che si produce, l’immagine e la credibilità acquisita sul mercato.

Riuscire, invece, ad allineare i valori del singolo con quelli della vision aziendale, stimolando il senso di appartenenza da parte di tutte le risorse coinvolte, è una capacità che richiede competenze tecniche ma, soprattutto, soft skills rientranti nell’area dell’intelligenza emotiva. Raggiungere questo obiettivo crea le condizioni per “star bene” sul proprio luogo di lavoro con conseguente incremento della produttività. Viceversa, la mancanza di congruenza tra i propri valori e quelli del contesto aziendale innesca un sistema di conflitti portando ad un contesto lavorativo a volte assai difficile.

 

Ma cosa può e dovrebbe fare, invece, un collaboratore di un’azienda?

Se si vuol continuare a essere un dipendente di valore allora è necessario assicurarsi che le competenze siano sempre aggiornate. È importante essere curiosi, spinti dalla voglia di migliorarsi continuamente, formarsi e porsi costantemente delle domande, perché il know how che metti a disposizione dell’azienda crea il tuo vero valore, in termini di valore umano, valore emotivo e di “insostituibilità”.

La più grande bugia? “Siamo tutti sostituibili” …io non lo sono e tu?

Richiedi un’ANALISI AZIENDALE e scopri il tuo valore o quello della tua azienda

 

Paola Catalano
Marketing & Comunicazione
paolacatalano@ramitalia.it
333 6300629

l grande sfida

E con Bari si conclude il Tour de La Grande Sfida

Con la tappa di Bari, La Grande Sfida in Tour si è conclusa.
Dopo le vicende degli ultimi anni e lo stop a cui siamo stati costretti, questa ripartenza in aula è stata davvero una meravigliosa boccata d’aria.
Le 4 tappe sono state un vero successo, tanti partecipanti, entusiasmanti testimonianze di Imprenditori che ci hanno raccontato le loro storie di successo e i “campioni” su cui hanno puntato per vincere le sfide più difficili. e tanto ma tanto confronto.
Ecco a te un piccolo video che racchiude i momenti più significativi di questa tappa.
• 4 tappe
• Più di 200 partecipanti
• 740 km percorsi
• 10 le testimonianze di imprenditori che hanno mostrato come hanno affrontato e superato le difficoltà portate dalla pandemia
• 11 i campioni di cui abbiamo parlato
Resta collegato con noi..
abbiamo tante novità in serbo per te!

 

Mariasperanza Assini
Graphic Designer
mariasperanzaassini@ramitalia.it
333 3194535