fai crescere i tuoi collaboratori?

“UTILIZZI I COLLABORATORI PER FAR CRESCERE LA TUA AZIENDA O LA TUA AZIENDA PER FAR CRESCERE I COLLABORATORI?”

Questa domanda, posta ad una classe di dirigenti di aziende differenti durante il corso di Leadership Revolution, ha avuto una “non risposta” ovvero una silenziosa riflessione da parte dei partecipanti…

L’imprenditore di un tempo veniva definito CAPO, oggigiorno tale termine è stato sostituito con quello di LEADER.

L’armonia o la disarmonia che si respira e si vive in un’azienda, dipende da come essa viene gestita “dall’alto”, impartire ordini e farli eseguire, anche se inizialmente può funzionare, a lungo andare perde efficacia e l’azienda non sarà più in grado di ottenere i risultati che si era preposta e soprattutto non crescerà.

Un team di lavoro forte e unito si evince da un’armonia interna, capace di ripercuotersi anche all’esterno, caratterizzata da fiducia, lealtà, stima e affiatamento tra tutti i componenti a partire da chi lo gestisce fino ad arrivare all’ultimo collaboratore.

Spesso risulta difficile coniugare le differenti menti, con altrettanti modi di pensare e idee disparate ma riuscirci significa avere maggiori idee innovative che porteranno a risultati vincenti e quindi la MOTIVAZIONE si alza in maniera esponenziale.

MOTIVAZIONE + PASSIONE = SUCCESSO

La differenza tra capo e leader è abissale:
Il Capo: dirige, usa i collaboratori, demotiva il team, ordina, dice “fallo”, mette al centro “IO”.

Il Leader: istruisce, entusiasma, spiega, potenzia il team, stimola, si confronta, mette al centro “NOI”.

Per un leader la COMUNICAZIONE ha ruolo importantissimo; per essere un leader efficace bisogna essere ASSERTIVI, cioè assumere la capacità di far valere le proprie idee senza prevaricare o calpestare gli altri, ed EMPATICI, cioè la piena comprensione degli stati d’animo altrui.

Una buona comunicazione è fondamentale e soprattutto contaminante all’interno del gruppo.

Seminare un buon seme è la mossa base dell’arte di EDUCARE ma, per raccogliere degli ottimi frutti, bisogna farlo con amore, ottimismo, confronto, responsabilità e credere prima di tutto nelle proprie capacità/potenzialità per poterle successivamente riconoscerle in chi si ha di fronte.

In questo modo si appresta a sorgere un nuovo orizzonte agli occhi del manager e dei suoi collaboratori e si attiva un processo virtuoso e contagioso di BENE collettivo, orientato a pensare all’azienda come un luogo proprio e non subire gli ordini da parte del dirigente; ognuno sarà parte attiva per giungere alla stessa meta, in tal modo la meta non sarà assoluta anzi si riuscirà a raggiungerne altre e poi altre, ancor più ambiziose, che nessuno avrebbe immaginato fin a quel momento.

Amare ciò che si “semina”, curandone fin dal primo giorno ogni singolo semino, a sua volta semina nell’altro un buon ricordo e un buon ricordo può diventare l’appoggio a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento.

 

“La tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di sradicare i semi”
Kahil Gibran

 

Barbara Fusco
Consulente & Coach
barbarafusco@ramitalia.it
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