fai crescere i tuoi collaboratori?

“UTILIZZI I COLLABORATORI PER FAR CRESCERE LA TUA AZIENDA O LA TUA AZIENDA PER FAR CRESCERE I COLLABORATORI?”

Questa domanda, posta ad una classe di dirigenti di aziende differenti durante il corso di Leadership Revolution, ha avuto una “non risposta” ovvero una silenziosa riflessione da parte dei partecipanti…

L’imprenditore di un tempo veniva definito CAPO, oggigiorno tale termine è stato sostituito con quello di LEADER.

L’armonia o la disarmonia che si respira e si vive in un’azienda, dipende da come essa viene gestita “dall’alto”, impartire ordini e farli eseguire, anche se inizialmente può funzionare, a lungo andare perde efficacia e l’azienda non sarà più in grado di ottenere i risultati che si era preposta e soprattutto non crescerà.

Un team di lavoro forte e unito si evince da un’armonia interna, capace di ripercuotersi anche all’esterno, caratterizzata da fiducia, lealtà, stima e affiatamento tra tutti i componenti a partire da chi lo gestisce fino ad arrivare all’ultimo collaboratore.

Spesso risulta difficile coniugare le differenti menti, con altrettanti modi di pensare e idee disparate ma riuscirci significa avere maggiori idee innovative che porteranno a risultati vincenti e quindi la MOTIVAZIONE si alza in maniera esponenziale.

MOTIVAZIONE + PASSIONE = SUCCESSO

La differenza tra capo e leader è abissale:
Il Capo: dirige, usa i collaboratori, demotiva il team, ordina, dice “fallo”, mette al centro “IO”.

Il Leader: istruisce, entusiasma, spiega, potenzia il team, stimola, si confronta, mette al centro “NOI”.

Per un leader la COMUNICAZIONE ha ruolo importantissimo; per essere un leader efficace bisogna essere ASSERTIVI, cioè assumere la capacità di far valere le proprie idee senza prevaricare o calpestare gli altri, ed EMPATICI, cioè la piena comprensione degli stati d’animo altrui.

Una buona comunicazione è fondamentale e soprattutto contaminante all’interno del gruppo.

Seminare un buon seme è la mossa base dell’arte di EDUCARE ma, per raccogliere degli ottimi frutti, bisogna farlo con amore, ottimismo, confronto, responsabilità e credere prima di tutto nelle proprie capacità/potenzialità per poterle successivamente riconoscerle in chi si ha di fronte.

In questo modo si appresta a sorgere un nuovo orizzonte agli occhi del manager e dei suoi collaboratori e si attiva un processo virtuoso e contagioso di BENE collettivo, orientato a pensare all’azienda come un luogo proprio e non subire gli ordini da parte del dirigente; ognuno sarà parte attiva per giungere alla stessa meta, in tal modo la meta non sarà assoluta anzi si riuscirà a raggiungerne altre e poi altre, ancor più ambiziose, che nessuno avrebbe immaginato fin a quel momento.

Amare ciò che si “semina”, curandone fin dal primo giorno ogni singolo semino, a sua volta semina nell’altro un buon ricordo e un buon ricordo può diventare l’appoggio a cui aggrapparsi nei momenti di sbandamento.

 

“La tempesta è capace di disperdere i fiori ma non è in grado di sradicare i semi”
Kahil Gibran

 

Barbara Fusco
Consulente & Coach
barbarafusco@ramitalia.it
348 9939434

Hai già mollato?

 

La terza settimana di gennaio è la settimana in cui, statisticamente, gran parte delle persone “mollano” i propri buoni propositi di inizio anno.

Dopo due settimane di fuochi di artificio, vuoi per un imprevisto, vuoi per un calo di motivazione, molte persone scivolano lentamente nella routine e con essa, nelle vecchie (cattive) abitudini, pronte a rifare le solite promesse alla prossima “data magica” (di solito il primo lunedì di settembre).

Questo accade perché molti di noi non sono disposti ad accettare un semplice paradosso: “il lavoro duro batte il talento…se il talento non lavora duro” perchè nessun risultato si ottiene senza lavorare duramente e servono disciplina e costanza!

Sì, hai letto bene: continuiamo ad illuderci che là fuori esista qualche pillola magica o strategia segreta che possa trasformarci d’incanto (e senza sforzo) in Superman o Wonder Woman.

Preferiamo raccontarci questa balla pur di non affrontare la realtà delle cose, ovvero che il cambiamento…

– è faticoso.
– è irregolare.
– è lento.

Questo significa che è normale…

– che la fatica ci faccia venir voglia di mollare.
– che a due passi in avanti ne possa seguire uno (o magari tre) indietro.
– che nulla sembra cambiare davvero finché all’improvviso tutto cambia.

Ma sognati che la tua trasformazione possa avvenire dalla sera alla mattina. Ci vuole costanza, sin prisa pero sin pausa (senza fretta, ma senza soste).

Devi metterci disciplina, anche se non l’hai mai avuta in vita tua e devi avere pazienza, anche se vorresti tutto e subito.

Non puoi sfuggire a questa legge universale, ma accettala e non c’è obiettivo che potrà sfuggirti, a condizione che: “Se vuoi che le cose cambino…devi essere disposto a cambiare te stesso”.

Quindi, NON MOLLARE. E se già l’hai fatto, ti ripropongo l’esercizio di inizio anno.

 

 

Se hai difficoltà a farlo, scrivimi a pasqualetardino@ramitalia.it
o contattami personalmente al 335 435785.

Buona Vita e… Never Give Up!

Pasquale Tardino
Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

Il lavoro non si cerca, si crea.

Che il lavoro stia profondamente cambiando è ormai sotto gli occhi di tutti…
la sua trasformazione si lega ad elementi imprescindibili, quali la tecnologia, la demografia, i nuovi mercati ecc…certo è che, per agevolare e velocizzare l’ingresso nel mercato del lavoro, non possiamo avere alcuna influenza diretta su questi fattori, ma ciò che può fare la differenza è sicuramente l’atteggiamento, il modo in cui ci approcciamo alle cose!

“Se vuoi cambiare il tuo destino, cambia il tuo atteggiamento” – Amy Tan

Sento spesso dire in giro questa frase: “non si trova lavoro!” e purtroppo, il più delle volte, è una persona giovane a dirlo, chi, nella stragrande maggioranza dei casi, a conclusione degli studi, comincia ad affacciarsi al mondo del lavoro.

Ma è davvero così? Il lavoro va cercato o va… creato?

In un’epoca caratterizzata da un dinamismo mai visto prima nella storia, dove l’unica vera certezza è il cambiamento, l’errore strategico più grave che un giovane, uno studente o un lavoratore possa fare è credere ancora al fantomatico “posto fisso” e affidare ad esso la propria futura sicurezza lavorativa.
E allora, se vuoi assicurarti un futuro lavorativo più sicuro e stabile PUOI farlo…semplicemente, smetti di cercare un lavoro e…crealo!
Le soluzioni oggi sono a portata di tutti.

Non ci credi?
Ti riporto allora un esempio di casa RAM.

Tra i diversi servizi che offriamo alle aziende, Ram si occupa anche di Selezione del Personale, supportando gli imprenditori di svariate realtà aziendali nell’individuazione e scelta dei migliori collaboratori presenti sul mercato.
Naturalmente, anche in Ram prevediamo nuovi inserimenti e forme di collaborazione e a tal proposito, nei primi mesi dell’anno appena concluso, si è presentata alla nostra porta una giovane neolaureata, che con garbo e risolutezza si autocandidava per iniziare una collaborazione con il Team Ram.
La Dott.ssa Silvia Lansione non ha inviato un Curriculum, né tantomeno ha fatto una telefonata, ma ha confessato poi di aver prima effettuato delle ricerche sulla nostra realtà aziendale e, avendo delle competenze valide e in linea con l’attività svolta in Ram, ha deciso di presentarsi personalmente piuttosto che inviare una sterile candidatura, così come avrebbe potuto fare proponendosi a qualsiasi altra azienda.

Attualmente Silvia lavora in Ram, in pochi mesi si è costruita una forte identità professionale e dà al gruppo un contribuito ineguagliabile. Ed è proprio lei che nel 2018 si è aggiudicata il titolo di X-Performer Ram Italia, in qualità di collaboratrice più performante dell’anno, ottenendo risultati significativi e fornendo a Ram e ai nostri clienti un contribuito di grande valore.

 

 

Con questo voglio dire che, piuttosto che trascorrere intere giornate dietro a un pc, inviando candidature a raffica, o proponendoti con un Curriculum impersonale formato europeo, guardati intorno, cerca nuove strade, nuove possibilità…nell’era del cambiamento le opportunità sono ovunque, se nessuno “ti offre” un lavoro, non autocommiserarti e non nasconderti dietro a quella scusa primitiva che “il lavoro non si trova!”

Non esistono formule magiche o scorciatoie ma è necessario tanto impegno e dedizione, parti dai tuoi punti di forza e specializzati, acquisisci e mantieni competenze forti e credi fermamente nelle tue capacità, non dimenticando mai che “Il duro lavoro batte il talento se il talento non lavora duro” – Coach Tardino.

Ti piacerebbe trovare la giusta dose di automotivazione e approcciarti al mondo del lavoro in maniera attiva e proPositiva?
Ti invito allora a partecipare al Seminario che il nostro Coach Pasquale Tardino terrà il prossimo giovedì 10 gennaio, alle ore 9:00, in occasione del Job Corner d’Ateneo, presso l’Università Giustino Fortunato di Benevento.

Potrai, inoltre, incontrare i nostri Recruiter e svolgere con loro un colloquio per conoscere meglio la nostra realtà, presentarci la tua candidatura ed essere valutato/a anche per eventuali posizioni lavorative ricercate dai nostri clienti.
Ti aspettiamo!

Martina Pengue
HR & Marketing Specialist
Ram Italia
3332246285
martinapengue@ramitalia.it

2019: L’Anno che ci Meritiamo

Che Anno è stato il 2018?

Fondamentalmente di assestamento, dopo la crescita dell’anno precedente, e nonostante le previsioni per il 2019 non siano entusiasmanti, la tendenza è di lenta ma costante ripresa per i mercati e finalmente la parola “crisi”, è ormai più un alibi per sfigati che reale pericolo.

Nel nostro piccolo la soddisfazione di aver dato un contributo, che come recita il nostro “claim” miglioriamo l’impresa! 10 ANNI di RAM con un contributo sempre crescente, alle tante aziende sul territorio che ci hanno accordato la loro fiducia, con incrementi dal 20% all’80%… (vedere per credere ), ma soprattutto tante partnership create, sinergie in co-business, progetti ambiziosi sviluppati che hanno generato nuova consapevolezza e la fiducia che…il meglio deve ancora venire, e quindi dobbiamo attrezzarci per determinarlo.

Guardiamo avanti con ancora più convinzione, per il riscatto ed il progresso del nostro territorio e delle nostre genti.

E allora ti rifaccio la domanda: Che Anno è stato il TUO 2018?

Prova per un attimo a rivederlo, con le sue vittorie e le sue sconfitte. Valuta quali ingredienti hai messo in campo per ottenere le prime e cosa hai imparato dalle seconde e che correggendo quello che non ha funzionato ti permetterà di migliorare i tuoi risultati in ogni campo.

Ricordando che riconoscere i progressi è meglio che rimpiangere la non perfezione.

FATTO E’ MEGLIO CHE PERFETTO!E quindi proiettati con piena convinzione in questo 2019. Parti subito di slancio, prima che i buoni propositi perdano d’intensità e rischino di diventare qualcosa del tipo: “Raggiungere gli obiettivi del 2018, che dovevo realizzare nel 2017, che avevo promesso nel 2016 …”

In questi giorni sento cose tipo: “Per fortuna che è finito quest’anno” o “Speriamo che il 2019 sia il mio anno”, e cose simili.

Sono solo modi di dire!

DA COACH

E da appassionato delle sconfinate potenzialità dell’ESSERE UMANO, ci tengo a sottolinearti che oggi è semplicemente un altro giorno, con nuove opportunità e nuove sfide. Se c’è qualcosa che non va o non ci piace, non basta cambiare…anno, ma bisogna cambiare NOI STESSI, cioè qualcosa che pensiamo…che facciamo!IL TUO 2019

Dipende al 99% dalle TUE azioni e non da quella piccola percentuale di cose che accadono e che non dipendono da te.

CI SARANNO

Giorni meravigliosi, quelli nei quali ti riesce tutto… o incontrerai persone straordinarie.

E CI SARANNO ANCHE

Giornate più complicate, in cui non te ne va bene una o dove succede che qualcuno non si dimostri la persona che credevi.

IL MIO 1° CONSIGLIO?

FRE-GA-TE-NE, sono cose che capitano. Sono solo gli effetti collaterali del VIVERE

Tu impegnati sempre ad offrire in ogni cosa che fai, LA MIGLIORE VERSIONE DI TE STESSO! Metti energia positiva nella tua quotidianità ed il resto verrà da sé.

IL MIO 2° CONSIGLIO?

Ti suggerisco di utilizzare la Formula, CONTINUA-SMETTI-COMINCIA.

Cosa vuol dire?

CONTINUA: analizza le statistiche del 2018, isola le cose che hanno determinato i picchi, scopri le azioni di successo e CONTINUA a portarle avanti, migliorandole costantemente (ad esempio: l’inserimento di una nuova risorsa, l’aver cominciato a fare le riunioni periodiche, una campagna promozionale ben eseguita, un incentivo etc. etc.);

SMETTI: quali sono quelle abitudini, azioni perditempo o inazioni che ti hanno rallentato o creato problemi (e che tu ben conosci). Bene se non smetti veramente di farle sappi che: SE TI COMPORTI SEMPRE NELLO STESSO MODO…OTTERRAI SEMPRE GLI STESSI RISULTATI!

COMINCIA: intanto a mantenere i buoni propositi, a fare ad esempio le azioni di base per una corretta gestione organizzativa, a motivare i tuoi collaboratori, a fare e seguire un vero piano marketing, a studiare ed aggiornarti etc etc.

Ti faccio ancora esempio pratico di casa RAM (anche noi gestiamo un’Impresa ):

CONTINUA: un’azione di successo è stata sicuramente l’Evento Formativo di inizio anno LA GRANDE SFIDA, che quindi ripeteremo con un format migliorato per garantire non solo aggiornamento professionale ma un know-how arricchito da tanta nuova conoscenza e sperimentazione (il SE NON TI FORMI TI FERMI… vale anche per noi!), una vera esperienza sotto il piano emotivo, in una cornice incantevole (se t’interessa GUARDA IL VIDEO e segnati questa data: 22.02.2019!)

 

Continuando l’esempio Ram.

SMETTI: d’investire tempo, risorse, energie e mezzi ad esempio con risorse umane che non hanno chiara la condizione che oggi il LAVORO SI CREA, o che abbiano l’atteggiamento da impiegato statale (salvo eccezioni) o che non conoscano le LEGGI dello SCAMBIO; etc.

COMINCIA: ad investire negli asset, ad aggiornare gli strumenti tecnici, (computer, programmi, gestionali, webapp etc) nei materiali di comunicazione.

E’ solo un esempio, che chiaramente devi calare nella tua realtà. E per aiutarti ti ho preparato un’utile GUIDA AL 2019.

SCARICA IL PDF

E se hai bisogno di confrontarti su qualche aspetto…IO CI SONO! Chiamami al 335.435785 o scrivimi a pasqualetardino@ramitalia.it.

A volte presi dall’operatività ci dimentichiamo che Einstein diceva “Le prime cose… prima”, cioè che le cose veramente importanti non debbono soccombere a quelle di secondo piano, e quelle sopra menzionate, insieme alla determinazione degli obiettivi per il 2019 sono fondamentali e quindi vanno gestite prioritariamente, prima che LA GIOSTRA cominci e ci porti a girare…girare, anche vorticosamente, ma verso nessuna META!

Da me e da tutto il Team RAM

BUON ANNO e BUONA VITA…TI ASPETTIAMO A: LA GRANDE SFIDA 2019!


Pasquale Tardino

Formatore e Coach

pasqualetardino@ramitalia.it

335 435785

Online un nuovo progetto web di Ram Consulting

Lo scorso 22 dicembre lo staff di Ram Consulting ha presentato e messo online la nuova WebApp del Centro Morrone di Caserta, raggiungibile all’indirizzo www.centromorrone.it esclusivamente da smartphone.

Interfaccia semplice e intuitiva, contenuti facilmente accessibili, funzionalità avanzate per un progetto che ha visti impegnati il project manager Dante Ruscello, la content manager Paola Catalano, il graphic designer Antonio Giardiello e lo sviluppatore informatico Manlio Vaccino.
Prendi il tuo smartphone e visita www.centromorrone.it ????

Staff Ram Consulting

Ci Siamo ;-)

Ci siamo, mancano pochissimi giorni a Capodanno!

Ancora qualche abbuffata, del tempo di qualità vissuto con i nostri cari e via ai bei pensieri con cui buttarci a capofitto nel nuovo Anno.

Ma c’è differenza tra un proposito ed un obiettivo? Sì certo, la stessa che c’è tra l’essere speranzoso e l’essere fiducioso. Spesso i buoni propositi finiscono al primo ostacolo. Non è vero? Basta pensare a che fine hanno fatto quelli del 2018, che per alcuni di noi, se fossimo sinceri fino in fondo, dovrebbe essere qualcosa del tipo: “Raggiungere gli obiettivi del 2017, che dovevo realizzare nel 2016, che avevo promesso nel 2015 …” J L’essere speranzoso, significa affidarsi a qualcosa di esterno che ci aiuti a realizzare i nostri obiettivi, esserne fiduciosi invece significa confidare in se stessi per realizzarli. Tu a quale tipo appartieni?

E come fare in modo che i buoni propositi non durino l’arco di un mattino?

“SEMINA BUONI PENSIERI, OTTERRAI BUONI RISULTATI!”

Innanzitutto fissa bene questo concetto: Le cose vengono realizzate sempre 2 volte. La prima quando la pensiamo, quando la immaginiamo chiaramente, vividamente ed il solo pensarla ci fa battere un poco il cuore (come quando siamo innamorati o facciamo qualcosa di eccitante). Di contro se già nel pensare di fare una cosa, questo ci provoca dei rumori di pancia, ci fa corrucciare la fronte o ci peggiora l’umore, è facile immaginare che tutto ciò che ne consegue non sarà un granché.

Quindi fare PENSIERI OK, di qualità, è il presupposto indispensabile per ottenere grandi realizzazioni. I nostri pensieri, infatti sono il seme dei nostri risultati, non sottovalutarli: ciò che pensi determina il tuo atteggiamento, che è alla base delle tue azioni, che sono la causa di ciò che hai oggi. Vuoi cambiare la tua vita? Cambia pensieri e azioni, non anno!

L’obiettivo del nuovo anno non è avere un nuovo anno, ma avere nuovi pensieri, nuovi occhi, nuove orecchie, una nuova anima.

Con quali pensieri ti stai approcciando al 2019? Dai! Fai una verifica…e sii sincero 🙂

Subito dopo devi pianificare minuziosamente, come fai prima di partire per un viaggio. Ancora di più, perché questo è il viaggio più grande, quello di un ANNO importante della tua VITA, perché qualunque sia la situazione in cui ti trovi, esso getterà le basi per quello che sarai nei prossimi anni, e ogni singola azione può essere determinante!

Ti consiglio un promemoria, che ha sempre fatto una gran differenza per me.

LA GRANDE SFIDA 2019 … sta cominciando. Il Team Ram ha in serbo tante nuove iniziative e strumenti operativi, che ti sveleremo nelle prossime settimane, per aiutare le imprese e le persone che le compongono a Vincerla Insieme!

Buona Vita e Buon Anno da Ram Consulting Italia

Pasquale Tardino
Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

Battiti per Vincere

Raggiungere buoni risultati da ciò che si fa è qualcosa di fondamentale, perché se è vero che c’è bisogno di motivazione per cominciare una qualsiasi attività, essa è alimentata soprattutto dai risultati. Naturalmente è non semplice, se non si tiene conto di una serie di fattori. Per poter vincere infatti, possedere un gran talento professionale, ci aiuta in maniera significativa, ma da solo non basta.

“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”. -Michael Jordan

Per poter raggiungere una costante peak performance, cioè regalare e regalarci una prestazione che rispecchi sempre al massimo le nostre potenzialità e capacità, nella vita, nello sport e nel lavoro, è indispensabile curare nel minimo dettaglio 4 fattori, che rappresentano la chiave del successo. La forma fisica: la base fondamentale soprattutto nei momenti di maggiore tensione, presenti nella competizione quotidiana. Infatti, se si sta bene fisicamente, si riesce a conservare un alto grado di lucidità mentale anche nei frangenti più difficili o complessi. Una buona condizione fisica è fondamentale per raggiungere il successo ed essa può essere aiutata, se sorretta anche da un corretto, sano ed idoneo regime di alimentazione. La conoscenza tecnica: essere preparati sui “fondamentali” sviluppa la capacità di donare qualità all’ azione che richiede la nostra attività. Se si è ben preparati tecnicamente, si riesce a ridurre lo sforzo della prestazione. Per curare la tecnica è fondamentale costantemente aggiornarsi, essere disponibile a continuare ad imparare, confrontarsi con le esperienze altrui che danno accesso alla conoscenza pratica, e che ci aiutano a non dover “inventare la ruota” ogni giorno. La preparazione tattica/organizzativa: è la preparazione che dà forma e concretezza ai risultati raggiunti mediante i due fattori precedenti. Per vincere bisogna aver cura dei particolari. Bisogna analizzare e studiare i risultati prodotti, con l’ausilio dei dati statistici, che in quanto oggettivi, diventano la bussola sulla quale orientare le azioni da mettere in campo, da mantenere, migliorare o cambiare. La forza mentale: la nostra marcia in più. Una giusta mentalità, una grande forza emotiva, una ferrea motivazione ed una reale capacità di gestire le situazioni al meglio, danno valore e concretezza a tutto il resto. Senza allenare nel migliore dei modi la nostra mente, le altre preparazioni diventano inutili. Il mondo è colmo di individui di gran talento, ma irrealizzati, a causa di una scarsa preparazione mentale. Ovviamente per quanto possiamo essere perfettamente in forma e preparati dal punto di vista fisico, tecnico, tattico e mentale, e per quanta conoscenza e talento possiamo avere, è inevitabile che prima o poi ci troveremo a dover affrontare delle difficoltà. Ed è proprio nei momenti più difficili che dobbiamo essere forti e reagire in modo da trasformarli in momenti positivi, momenti di crescita personale, momenti indispensabili al raggiungimento del nostro obiettivo. Vincent Lombardi, grande allenatore di football americano affermò che

<<Il vero successo non consiste nel non cadere,
ma nel rialzarsi ogni volta che si cade>>

Il Vincente non è colui che non cade mai, ma colui che è il primo a rialzarsi, colui che non si fa abbattere da nulla, colui che continua imperterrito lungo la propria strada, perché convinto di potercela fare. Ma come allenare la nostra mente al fine di superare le difficoltà? Beh, per poter superare le difficoltà, sono 4 gli aspetti da migliorare, sviluppare e rafforzare del nostro carattere. Essi sono: Autostima: che ci conferisce la consapevolezza di avere le doti per raggiungere il successo, donando anche la capacità di rialzarci a testa alta, dopo un flop. Autocontrollo: fondamentale per ragionare con calma su ogni decisione, in modo da non fare scelte errate dettate dal solo istinto. Forza di volontà: al fine di sopportare le fatiche e superare i momenti di sconforto occorre possedere una grandissima e sviluppata forza di volontà. Dare il giusto significato: che vuol dire, capire al meglio la causa della difficoltà che si sta attraversando, in modo da non commettere più lo stesso errore e sviluppare la forza e consapevolezza delle proprie capacità. Tutto quanto, però, non avrà alcun effetto se alla base non poniamo la nostra passione e la voglia di raggiungere un sogno personale. Non dobbiamo mettere limitazioni ai nostri obiettivi, dobbiamo poter sognare i traguardi più ostici, perché solo puntando sempre al massimo, sarà possibile tirar fuori il meglio da noi stessi, essere d’esempio per gli altri e vivere con soddisfazione. Never Give Up

Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

 

Siamo tutti Pinocchio?

Come capire se una persona ci sta mentendo

Mentire raccontando una bugia è una strategia di sopravvivenza. La impariamo da bambini quando scopriamo che “modificare” la verità ci porta a risparmarci una ramanzina o peggio una punizione.
E crescendo l’affiniamo sempre più, anche solo per uscire da un discorso che non ci piace. Alcuni si lasciano subito “sgamare”, altri diventano dei veri professionisti, insomma ci sono tipi di BUGIA e tipi di BUGIARDI.
Vediamone alcuni:

Le bugie autentiche: chiamate anche “falsificazioni”. Sono menzogne dove quello che viene comunicato è tutt’altro rispetto alla verità. Le ha definite così Paul Ekman, psicologo statunitense, massimo esperto mondiale di microespressioni ed emozioni. Una ragazza che passa l’intero pomeriggio a fare shopping in centro città e poi torna a casa dai genitori dicendogli che ha studiato a casa della compagna di banco, è un classico esempio di bugia autentica.

Le esagerazioni: sono quei tipi di bugie, dove i fatti vengono esaltati o minimizzati a seconda di cosa conviene alla persona che sta mentendo. Qui non si tratta di situazioni inventate di sana pianta, ma di amplificare ciò che è accaduto o di banalizzarlo. Un esempio può essere quando un bambino accentua il suo star male fisico per avere più coccole e premura da parte dei genitori.

Le menzogne: sono le dichiarazioni veritiere che traggono in inganno. Omettere particolari o ad esempio sviare il discorso con una frase vera sono varianti di questo tipo di menzogna.

Ogni persona che incontriamo durante la nostra giornata potrebbe nascondere qualcosa o mentirci e gli psicologi hanno classificato i bugiardi in quattro gruppi:

1. Il bugiardo occasionale. Questa tipologia di bugiardo non è abituata a mentire e lo fa nel caso in cui debba proteggere se stesso o un’altra persona. Il bugiardo occasionale pensa molto attentamente a ciò che dovrà raccontare, onde evitare contraddizioni (anche se il rischio di essere smascherati è molto alto).

2. Il bugiardo frequente. Questa tipologia di bugiardo non si prende del tempo per analizzare le sue argomentazioni, e capire come esporre al meglio la sua bugia, poiché sa già come farlo (è ormai un’abitudine consolidata).

3. Il bugiardo naturale. Mente di continuo, a tal punto che non sa più distinguere le bugie dalla verità. Di solito cade in contraddizioni che cerca poi, in un secondo momento, di correggere con argomentazioni valide. I segnali fisici del bugiardo naturale appoggiano le argomentazioni verbali.

4. Il bugiardo professionista. Qui vince l’obiettivo di ottenere qualcosa attraverso la bugia. Questa tipologia di bugiardo tende a studiare le nostre argomentazioni, in più, si allena per controllare il proprio linguaggio del corpo e offrire l’immagine che vuole.

Tutti mentono…almeno occasionalmente ? Le bugie sono ovunque, tuttavia ci sono dei modi per capire se una persona sta mentendo.
Ecco, allora, alcuni modi per comprenderlo nel video:

Contatto visivo
Il primo sensore che ci fa capire se una persona ce la sta raccontando grossa è osservare gli occhi, controllando che l’interlocutore non tolga lo sguardo da noi.

Movimenti degli occhi
Se la persona alza lo sguardo in alto e poi a destra vuol dire che sta “costruendo” e quindi probabilmente sta cercando di raccontare una sua “verità”. Per i mancini è vero il contrario.

Affermazioni categoriche
Ai bugiardi piace fare affermazioni categoriche per dimostrare che ciò che dicono è vero.

Linguaggio del corpo
Osservate con attenzione i movimenti del corpo del vostro probabile Pinocchio! Se ha le braccia incrociate probabilmente c’è qualcosa che non quadra.

Informazioni non richieste
Il bugiardo farebbe di tutto per fare sembrare vera la sua storia inserendo molti particolari non richiesti.

Dettagli insignificanti
Un altro modo per raccontare una storia ricca di fantasie è inserire nel racconto numerosi dettagli insignificanti.

Atteggiamento difensivo
Spesso non risponde in maniera diretta alle nostre domande, ma può cercare di sviare la nostra attenzione mettendosi in difesa e cambiando discorso.

Micro-espressioni
Fate attenzione alle micro-espressioni che fa il bugiardo, come ad esempio, un’espressione preoccupata, un mezzo sorriso o una smorfia perché sono dei segnali rivelatori.

Ripetere la storia una seconda volta
Infine, se volete essere sicuri non vi rimane che chiedere di raccontarvi la storiella una seconda volta. Probabilmente cadrà in contraddizione.
I mentitori hanno la vita dura e spesso si sgamano proprio per la fatica che debbono compiere a dover ricordare la precedente versione.
Se t’interessa approfondire l’argomento…

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Buona Vita

Pasquale Tardino
Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

Conoscere il Linguaggio del Corpo per Comunicare, Vendere, Negoziare, Sedurre.

Il linguaggio del corpo si riferisce a tutta una serie di segnali non verbali, spesso involontari ed inconsapevoli. Per nascondere i veri sentimenti e cioè “falsificare” il linguaggio del viso o del corpo, bisognerebbe riuscire a controllare ogni singolo muscolo, cosa ovviamente non possibile.

Il corpo quindi è indice di verità!
Ma allora, perché ci sono professionisti che ne sottovalutano l’importanza? Lasciati dire che spesso è per presunzione: “Chi io? Il linguaggio del corpo l’ho imparato per stradanella vita di tutti i giorni e comprendo subito il tipo di persona che ho di fronte e la veridicità delle sue parole”. SI BUONANOTTE!

Facciamo subito una prova:
Se hai davanti a te un cliente che sta sorridendo in uno dei due modi qui sotto, cosa pensi?
Che stai procedendo sulla strada giusta?

Se credi che queste persone stiano sorridendo, beh mi spiace per te, ma non sai assolutamente nulla di linguaggio del corpo.

Da cosa ti accorgi che ti stanno mostrando un sorriso falso?
Da cosa ti accorgi che non sono sorrisi autentici?
Se facciamo riferimento al metodo FACS (Facial, Action, Coding, System) di Paul Ekman e Wallace Friesen, noteremo subito che non è neanche un sorriso, ma rientra in quell’emozione definita “disprezzo“.

E si, non solo non ti sta sorridendo, ma ti sta disprezzando, (sta pensando: ma guard nu poc a chist, e io che stong perdenne tiempo ad ascoltarlo) e se continui a presentare te stesso, la tua idea o il tuo prodotto mentre l’interlocutore mantiene questa emozione, difficilmente andrai da qualche parte.

Puoi applicare tutte le tecniche di comunicazione che vuoi, se non riesci a far uscire il tuo cliente da questo stato emotivo è finita, stai perdendo tempo, punto e basta!

Quale è il sorriso autentico?
Un sorriso autentico è di questo tipo:

Da cosa lo distingui?
Dal sorriso simmetrico con la formazione classica delle rughe a “zampa di gallina” intorno agli occhi.

Lo scopo di un buon comunicatore, che sia un imprenditore, venditore, un politico o altro, è riuscire a calibrare la propria comunicazione ottenendo l’assenso e/o il consenso dalla controparte.

In che modo?
Notando i vari segnali di gradimento o rifiuto che ci invia continuamente con il viso e con il corpo. Ma se non sappiamo dove andare a guardare e cosa cercare, sarà molto dura.

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Tutti possiamo applicare i metodi della comunicazione non verbale. Ogni volta che interagiamo con delle persone, stabiliamo una relazione, dobbiamo affrontare un colloquio, ogni volta che si interagisce con qualcuno, entra in gioco la comunicazione ed in particolare quella non verbale.
Siamo Vivi nella misura in cui COMUNICHIAMO.

Buona comunicazione a tutti!

 

 

Pasquale Tardino
Formatore e Coach
pasqualetardino@ramitalia.it
335 435785

É importante davvero avere un sito web oggi?

Nell’era della comunicazione digitale, dove ogni informazione viaggia a velocità supersonica sulle più svariate piattaforme, ci si chiede se ha ancora senso, soprattutto per una azienda, avere un sito web.

“No, non mi serve, tanto c’ho Facebook, gestisco lì i contatti che mi arrivano” oppure “Si ce l’ho ma non è aggiornato perché utilizzo Instagram e Whatsapp” o “Lo vorrei rifare ma non voglio spendere soldi tanto è inutile”…sono alcune delle cose che sento spesso dire a imprenditori o collaboratori di azienda che pensano di poter fare a meno di questo strumento.

Chiariamo subito una cosa: il tuo sito web è IL canale istituzionale della tua azienda, IL tuo biglietto da visita ONLINE, è IL contenitore di ciò che tu o la tua azienda sono ma soprattutto è IL punto di partenza della tua comunicazione online.

In un momento storico in cui il marketing è efficace se è un marketing multicanale, ossia se le attività di comunicazione, promozione, espansione e vendita vengono affidate a diverse piattaforme (sito, social media, e-mail, video ecc.), il sito web resta ancora uno degli snodi pricipali della comunicazione, che trova tuttavia altre tappe nei social media e negli strumenti più tradizionali offline, scelti di volta in volta a seconda di dimensioni e obiettivi del business.

Ecco perché avere un sito internet è ancora utile: anzi è una tappa fondamentale del marketing di un’azienda. Uno strumento che a mio avviso deve partire da queste quattro basi:

IL SITO WEB DEVE ESPRIMERE NON TANTO CHI SEI E COSA FAI, MA CHI SEI E COME LO FAI
Per quanto sia importante definire chiaramente il tipo di azienda e i tipi di prodotti o servizi offerti, all’utente interessa piuttosto sapere il come, il perché dovrebbe scegliere te e non un tuo competitor, quali sono i vantaggi legati alla tua azienda, il valore aggiunto legato all’acquisto di un tuo prodotto o servizio.

IL SITO WEB DEVE ESSERE OTTIMIZZATO PER DISPOSITIVI MOBILI
Responsive: è questa la caratteristica che deve avere al giorno d’oggi un sito web. Ossia deve essere ottimizzato per i dispositivi mobili (smartphone e tablet) che ormai hanno superato, nella navigazione quotidiana, il pc desktop. Inoltre Google (già da qualche anno in verità) penalizza nei risultati delle ricerche da mobile quei siti non responsive. Fai subito una prova: verifica cliccando qui se il tuo sito è ottimizzato per dispositivi mobili > https://search.google.com/test/mobile-friendly?hl=it

IL SITO WEB DEVE ESSERE NECESSARIAMENTE AGGIORNATO
Puoi avere il sito più bello e più elegante da un punto di vista grafico, puoi avere i prodotti o i servizi più vantaggiosi del tuo settore, puoi avere una buona visibilità online e sui motori di ricerca ma se col tempo il tuo sito non si rinnova ma soprattutto non è aggiornato finirà per perdere valore. Prova ad immaginare un bellissimo negozio, in pieno centro, con un’insegna meravigliosa, ma sempre con gli stessi abiti in vetrina: desterà sempre la tua attenzione?

IL SITO WEB NON PUÒ ESSERE SOLO VETRINA
Un sito web definito in gergo vetrina, che mostra semplicemente gli aspetti principali di un’azienda, non serve più a niente. Un sito deve convertire, deve generare contatti, deve migliorare la percezione del tuo brand. E per far questo è necessario che all’interno del tuo sito ci siano dispende scaricabili, form contatti, blog per creare interazioni…insomma contenuti in grado di conseguire gli obiettivi suddetti.

 

Giovanni Accettola
Web & Social Media Specialist
giovanniaccettola@ramitalia.it