Eccoci ad un nuovo appuntamento “Imparare ad Imparare”.
Nei precedenti articoli abbiamo creato le fondamenta del metodo di studio, le basi per poter studiare in maniera veloce ed efficace.
Ma per far sì che questa base non crolli, bisogna fare attenzione anche all’ESPOSIZIONE.
Per cui, oggi ti parlo del Public Speaking, l’arte del parlare in pubblico.
Perché?
Sapevi che il voto dell’esame o il successo di un meeting non dipende solo dalla conoscenza, ma soprattutto dall’esposizione?
Proprio così, dipende dall’impressione che riusciamo a creare, nei pochi minuti che ci sono concessi.
E questa impressione deriva non da cosa diciamo, bensì da come lo diciamo, dal tono che usiamo, da come ci poniamo nei confronti dell’interlocutore.
Ma come affermava Mark Twain, scrittore e docente statunitense, una delle paure più grandi al mondo è la paura di parlare in pubblico.
Perché uno degli ostacoli più difficili da superare è proprio l’ansia da public speaking.
Parlo di quella sensazione che abbiamo provato tutti noi: di fare una figuraccia davanti ad altre persone, quella sensazione che fa accelerare i battiti e tremare le gambe.
Non importa quanto tu sia preparato in quel momento o quante volte abbia ripetuto il discorso: nemmeno il fatto che tu sia la persona che ne sa di più tra i presenti sembra tranquillizzarti.
Ora però, voglio tranquillizzarti, la sensazione di insicurezza è inevitabile. Continuerai a provarla, così come l’avvertono esperti di comunicazione di public speaking.
Nonostante ciò, esistono metodi per ridurre la paura di parlare in pubblico e aumentare la fiducia nelle tue capacità.
Da qui in avanti ti svelerò delle vere e proprie tecniche di public speaking per imparare a gestire questi momenti di ansia, padroneggiando l’arte del parlare in pubblico.
Il primo passo da compiere è fare attenzione ai tre nemici che ostacolano la tua comunicazione, intralci che impediscono di applicare le regole della comunicazione efficace.
1) Fai attenzione all’astrattezza
Si fa di tutto per essere incomprensibili: ragionamenti complessi, paroloni a caso.
Falla semplice, immedesimati nel tuo interlocutore, perché se dopo tre o quattro minuti di incontro, chi ascolta non ha recepito il tuo discorso, ovvio che la sua attenzione inizierà a diminuire.
2) Fai attenzione al gergo
Perché rendiamo le cose difficili? Perché quasi tutta la comunicazione pubblica è invasa da gerghi tecnici, criptici?
Perché il gergo è una difesa, nel momento in cui si parla davanti al professore o ad un pubblico, il pensiero si offusca, si è sottopressione e la memoria diventa pigra e la bocca si aggrappa solo alle parole che si utilizzano nel quotidiano.
Ma se il tuo obiettivo è farti conoscere, devi cercare di trasferire al destinatario un messaggio chiaro e semplice.
3) Fai attenzione alla monotonia
Parlare senza coloritura, senza pause, senza il sostegno della gestualità diventa uno strazio per chi ci ascolta.
La monotonia genera noia e la noia vanificherà tutta la programmazione, la creatività e le idee che avevi elaborato e dedicato per giorni.
Quindi, non aver paura di interagire con chi ti ascolta, valuta le sue risposte e modifica il messaggio e sii flessibile.
Concludendo, se vuoi avere successo, è fondamentale non perdere il contatto diretto con le proprie emozioni e con quelle del pubblico, dirigi il focus dell’attenzione nella direzione voluta e vedrai che riuscirai a catturare l’attenzione del tuo pubblico.
Student Coach & Marketing Consultant